14/12/2024 - 14/12/2026
Avviare un hotel rappresenta un investimento significativo, che richiede un’attenta pianificazione sia finanziaria sia operativa. L’aspetto cruciale è la scelta della forma di finanziamento più adatta alle proprie esigenze. Questo articolo illustra le principali opzioni disponibili, le strategie da seguire e i passaggi burocratici da affrontare per intraprendere con successo questo percorso.
Quale forma di finanziamento scegliere per aprire un hotel?
L’apertura di un hotel comporta costi elevati, che variano in base a dimensioni, ubicazione e categoria della struttura. Tra le forme di finanziamento più comuni troviamo:
- Mutuo ipotecario: ideale per chi decide di acquisire la proprietà dell’immobile. Consente di ottenere somme elevate con durate di restituzione medio-lunghe (10 anni o più), offrendo la garanzia ipotecaria sull’immobile acquistato.
- Mutuo chirografario: consigliato per finanziare investimenti in arredi, impianti e attrezzature. Ha durate più brevi, generalmente tra 3 e 5 anni, e non richiede garanzie ipotecarie.
La scelta della forma tecnica del finanziamento va effettuata in accordo con la banca, ma soprattutto dopo una riflessione approfondita insieme al proprio consulente di fiducia. Un’analisi accurata deve garantire che il finanziamento scelto non sia solo adeguato alle necessità economiche del progetto, ma anche sostenibile nel lungo periodo, evitando situazioni di sovra-indebitamento.
L’importanza di un piano finanziario credibile
Un errore comune è sottovalutare l’importanza di un piano economico-finanziario ben strutturato. Questo documento non solo evidenzia il fabbisogno finanziario complessivo, ma permette di valutare con precisione se l’hotel sarà in grado di generare flussi di cassa adeguati a coprire il debito contratto. La redditività attesa dell’hotel deve essere coerente con l’investimento pianificato e con gli impegni finanziari annuali derivanti dal prestito.
Un piano finanziario credibile deve:
1. Calcolare il fabbisogno finanziario totale, considerando sia le risorse proprie sia i finanziamenti richiesti.
2. Simulare diversi scenari di redditività, includendo le variabili del mercato turistico e le spese operative.
3. Prevedere il rapporto tra debiti finanziari e EBITDA: secondo le migliori prassi bancarie, tale rapporto non dovrebbe superare 5 volte il valore dell’EBITDA.
Il mutuo per l’acquisto di un hotel: passaggi e considerazioni
Richiedere un mutuo per acquistare un hotel è un’operazione complessa, che richiede una pianificazione accurata. Ecco i principali passaggi:
1. Valutazione preliminare: attraverso una perizia, si determina il valore di mercato dell’immobile e la quota finanziabile. Questa è definita dal rapporto Loan-To-Value (LTV), di solito compreso tra il 60% e l’80% del valore stimato.
2. Preparazione della documentazione: il business plan, accompagnato da un’analisi di mercato e da stime realistiche dei flussi di cassa, rappresenta un elemento imprescindibile per convincere la banca a concedere il mutuo.
3. Scelta della banca: confrontare le offerte di diversi istituti di credito per ottenere condizioni competitive in termini di tassi d’interesse e durata del prestito.
Un aspetto cruciale è non confondere la capacità di rimborso con la durata del mutuo: allungare eccessivamente le scadenze non migliora automaticamente la sostenibilità finanziaria, soprattutto se i flussi di cassa generati dall’hotel non sono sufficienti.
La proporzione tra capitale investito, reddito e finanziamento
Un investimento equilibrato richiede un rapporto coerente tra il capitale proprio, il reddito atteso e l’importo del finanziamento. L’industria alberghiera, caratterizzata da costi fissi elevati e redditi non scalabili, impone di prestare attenzione ai limiti fisici dell’attività, come la capacità delle camere e il tasso di occupazione.
Un business plan efficace dovrebbe considerare:
- L’effetto del payback period: il numero di anni necessari per rientrare dall’investimento tramite l’EBITDA.
- Il costo del capitale proprio: spesso più elevato di quello preso a prestito, poiché deve includere un premio per il rischio.
Iter burocratico per aprire un hotel
Oltre al finanziamento, avviare un hotel richiede di affrontare un iter burocratico complesso:
1. Apertura della Partita IVA: il codice Ateco per le attività alberghiere è il 55.10.
2. Iscrizione al Registro delle Imprese: obbligatoria per tutte le attività imprenditoriali.
3. Presentazione della SCIA al Comune: tramite lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP).
4. Certificazioni di sicurezza e igiene: tra cui l’autorizzazione ASL e il certificato antincendio dei Vigili del Fuoco.
5. Posizioni INPS e INAIL: per il titolare e per eventuali dipendenti.
Inoltre, per la somministrazione di alimenti e bevande, è necessario il certificato HACCP, ottenibile attraverso appositi corsi.
Costi di apertura e alternative
L’apertura di un hotel richiede un investimento iniziale significativo a seconda delle dimensioni e della categoria della struttura. Oltre all’acquisto o affitto dell’immobile, occorre considerare:
- Costi per la messa a norma dei locali.
- Spese per arredi e attrezzature.
- Utenze e personale.
Aprire un hotel è un progetto ambizioso, ma con una pianificazione finanziaria accurata, una gestione competente e il supporto di consulenti qualificati, è possibile affrontare con consapevolezza questa sfida. La scelta del finanziamento, insieme a un piano strategico ben articolato, rappresenta il primo passo verso la realizzazione di un’attività sostenibile e redditizia. In un mercato turistico vivace come quello italiano, le opportunità per gli imprenditori alberghieri non mancano: il successo dipende dalla capacità di coglierle con visione e preparazione.
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Roberto Necci
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