21/10/2024 - 21/10/2026
Negli ultimi anni, il settore delle case vacanze ha registrato una crescita esponenziale, trasformandoin una delle principali forme di ospitalità.
Tuttavia, questo fenomeno solleva importanti questioni sociali, economiche e urbane che spesso vengono trascurate.
Lungi dall’essere una diatriba tra hotel e case vacanze, questo articolo vuole riflettere sull’impatto che uno sviluppo di quest'ultimo modello sta avendo non solo sull’aspetto delle città, ma anche sulle dinamiche del lavoro e sulla formazione professionale dei lavoratori.
Molte città d’arte e destinazioni turistiche vedono un numero crescente di appartamenti trasformati in alloggi per turisti, sottraendoli al mercato delle abitazioni per residenti.
Questo ha portato a un aumento dei prezzi degli affitti, rendendo sempre più difficile per i cittadini vivere nei quartieri centrali, con conseguente spopolamento e gentrificazione.
Le città, dunque, perdono la loro identità e vivacità sociale con un impatto devastante sul loro aspetto.
Tuttavia uno degli aspetti più critici dello sviluppo delle case vacanze riguarda le conseguenze sul mercato del lavoro.
Un hotel che si espande ha bisogno di assumere personale con contratti stabili e regolamentati, fornendo opportunità di crescita professionale e formazione continua, dal management fino al personale di servizio.
Questo modello favorisce la creazione di posti di lavoro strutturati e tutelati.
Al contrario, molte case vacanze non garantiscono né la formazione necessaria né la stabilità lavorativa.
Il personale, quando presente, spesso è impiegato in modo saltuario e senza tutele adeguate.
Spesso si cercano “tuttofare” o giovani disposti a lavorare con pochi diritti e prospettive di crescita.
Questa dinamica non solo priva i lavoratori della possibilità di acquisire competenze specifiche, ma li confina in una situazione di precarietà.
La mancanza di formazione e di sviluppo professionale rende difficile, soprattutto per i giovani, passare a ruoli più qualificati e meglio retribuiti nel settore dell’ospitalità.
Si limitano così molte oppdi carriera.
Molti giovani, attratti dalla flessibilità, si avvicinano al settore delle senza una vera consapevolezza delle conseguenze a lungo termine.
Lavorare in contesti poco regolamentati, senza la possibilità di sviluppare competenze specialistiche o accedere a percorsi formativi, può risultare penalizzante per il loro futuro.
Al raggiungimento di una certa età, si ritrovano spesso con poche qualifiche professionali e scarse opportunità di inserimento nei livelli superiori delle strutture ricettive più organizzate.
Questa formazione è fondamentale per garantire una carriera professionale solida e duratura, cosa che manca nel mondo delle case vacanze improvvisate.
Di fronte a questa realtà, diventa cruciale interrogarsi su come affrontare il fenomeno in modo più equilibrato.
Roberto Necci
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