13/10/2024 - 13/10/2026
A Roma , si cela un problema che frena lo sviluppo economico e turistico: la gestione urbanistica e la burocrazia. Questo problema si riflette fortemente nel settore alberghiero.
Norme poco chiare e la complessità burocratica creano ostacoli sia per gli investimenti alberghieri esistenti che per lo sviluppo di nuove iniziative.
Il piano regolatore è stato oggetto di numerose modifiche nel corso degli anni, ma nonostante gli sforzi, resta un sistema frammentato e inefficiente. Uno dei principali problemi è la mancanza di chiarezza nelle norme che regolano l'edilizia e lo sviluppo urbano. Le leggi cambiano frequentemente, creando confusione e incertezza per gli operatori.
La burocrazia romana, inoltre, è notoriamente complessa. L'iter per ottenere permessi di costruzione o di ristrutturazione è lungo e laborioso, con una quantità di documenti da presentare e approvazioni da ottenere che rallentano i progetti. Molti si trovano a dover attendere anni, prima di poter iniziare lavori di ammodernamento o di espansione.
Questo comporta non solo un aumento dei costi, ma anche un notevole svantaggio competitivo rispetto ad altre destinazioni dove i processi burocratici sono più snelli.Un nodo critico riguarda la protezione del patrimonio storico-artistico di Roma. Se da un lato questa è una necessità innegabile, dall'altro le normative di tutela spesso entrano in conflitto con i piani di sviluppo urbano. Le zone a tutela paesaggistica e i vincoli posti su molti edifici limitano enormemente la possibilità di espansione o ristrutturazione.
Questo crea una dicotomia: da un lato vi è una crescente domanda di camere di qualità, dall'altro vi è una scarsità di strutture adeguate. Gli alberghi esistenti spesso non possono aggiornare i propri spazi a causa dei vincoli imposti, riducendo l’attrattività della città come meta turistica.
La burocrazia e l'incertezza normativa rappresentano un freno anche per gli investitori esteri. Roma ha un grande potenziale in termini di sviluppo alberghiero, ma le lungaggini burocratiche scoraggiano spesso gli investimenti. I potenziali investitori si trovano di fronte a una rete di norme poco chiare, che richiedono consulenze legali costose e complesse per essere interpretate correttamente.
A questo si aggiunge il rischio di modifiche normative in corso d’opera, che potrebbe rendere un investimento non più redditizio o addirittura impossibile da portare a termine.
Il risultato di tutto ciò è che il settore alberghiero romano soffre di una mancanza di innovazione e competitività.
La soluzione a questi problemi richiede un intervento strutturale, è essenziale riformare il sistema urbanistico di Roma, semplificando le normative e snellendo la burocrazia. Le regole devono essere chiare, stabili e facilmente interpretabili, così da permettere agli operatori di investire in progetti di lungo termine con maggiore fiducia.
Roberto Necci
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