07/10/2024 - 07/10/2026
Visitando il Colosseo, mi sono reso conto di quanto uno dei simboli più iconici della nostra storia sia gestito in modo approssimativo e vergognoso.
Nonostante la sua fama e i milioni di turisti che lo visitano ogni anno, il monumento versa in condizioni che gridano vendetta.
E non parlo solo della struttura, ma dell'intera esperienza di chi, come me, ha voluto immergersi nella storia e ha trovato solo degrado, disorganizzazione e una mercificazione sfacciata.
Le vicende dei gladiatori che minacciano i turisti per le foto è agli onori della cronaca.
La prima cosa che salta agli occhi però la totale mancanza di un'organizzazione adeguata. Il personale, visibilmente sotto pressione, è numericamente insufficiente per gestire l'enorme afflusso di visitatori.
Mi sono trovato in percorsi a senso unico che non solo non aiutano a regolamentare il flusso, ma generano caos e, in caso di emergenza, rischierebbero di diventare pericolosi.
La sicurezza? Un miraggio.
È evidente che la priorità non è proteggere i visitatori o preservare il sito, ma riempire ogni angolo del Colosseo con più persone possibile, senza pensare alle conseguenze.
L'area circostante è un'altra vergogna: immondizia ovunque, ratti che passeggiano indisturbati tra i turisti e servizi igienici praticamente inutilizzabili.
È davvero questo il biglietto da visita che vogliamo offrire al mondo? Un sito che dovrebbe essere il nostro orgoglio viene trattato come un parco giochi per turisti, senza il minimo rispetto per il decoro e la pulizia.
Sembra che chi gestisce il Colosseo non abbia la minima cura del monumento o di ciò che lo circonda.
Invece di investire nel migliorare la situazione, si chiude un occhio, perché tanto i turisti continueranno a venire, giusto?
E se non bastasse, i danni strutturali sono all’ordine del giorno. L’ultimo nubifragio ha sfregiato l’Arco di Costantino e chiuso i sotterranei del Colosseo per manutenzione.
Ma quando verranno fatti interventi seri e programmati? Quando smetteremo di tamponare le emergenze per affrontare davvero i problemi strutturali di questo monumento?
Abbiamo uno dei più grandi simboli del mondo antico e lo stiamo lasciando marcire, pezzo dopo pezzo.
E poi c’è la questione dei biglietti: la mercificazione è palese. Siti online, agenzie turistiche, pacchetti venduti a prezzi assurdi.
E per cosa?
Per passare ore in coda, in un luogo affollato e mal gestito.
I turisti pagano cifre esorbitanti e cosa ricevono in cambio?
Un’esperienza di massa, senza alcuna attenzione al valore culturale e storico del sito, ma solo una macchina per fare soldi.
È questa la cultura che vogliamo trasmettere?
I soldi incassati devono essere reinvestiti per migliorare le condizioni di lavoro del personale, garantire la sicurezza dei visitatori e, soprattutto, preservare questo incredibile patrimonio per le future generazioni.
Roberto Necci
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