06/10/2024 - 06/10/2026
Il settore alberghiero italiano, caratterizzato da una tradizione consolidata e una capacità di attrarre milioni di turisti ogni anno, sta attraversando un periodo complesso. Nonostante il potenziale economico e l’attrattiva turistica del paese, le piccole e medie imprese (PMI) alberghiere affrontano sfide sempre più difficili che rendono la gestione di una struttura ricettiva un’impresa ardua. Oltre ai cambiamenti economici e normativi, gli albergatori devono confrontarsi con una serie di problemi strutturali che riguardano la carenza di personale qualificato, la difficoltà di implementare modelli organizzativi moderni, la scarsità di capitali e l’esigenza continua di effettuare investimenti significativi per restare competitivi.
Difficoltà nell'attuazione di modelli organizzativi adeguati
Uno dei principali problemi che le PMI alberghiere incontrano è la difficoltà nell'adozione di modelli organizzativi adeguati. Mentre le grandi catene alberghiere possono contare su strutture organizzative consolidate, strumenti di gestione avanzati e risorse per la formazione continua del personale, le piccole e medie strutture faticano a implementare sistemi che ottimizzino i processi operativi, riducano i costi e migliorino l’efficienza complessiva. La gestione del personale, delle prenotazioni, della manutenzione e delle operazioni quotidiane spesso viene eseguita in maniera manuale o con sistemi obsoleti, rendendo difficile la scalabilità e l'adattamento alle esigenze del mercato globale. Questa mancanza di organizzazione strutturata non solo influisce negativamente sui margini di profitto, ma riduce anche la capacità degli albergatori di rispondere tempestivamente alle nuove opportunità o minacce.
La carenza di personale qualificato
Un altro problema centrale è la crescente difficoltà nel reperire e trattenere personale qualificato. Il settore turistico-alberghiero ha tradizionalmente attratto forza lavoro, ma negli ultimi anni la mancanza di personale specializzato è diventata una sfida critica per molti albergatori. La combinazione di condizioni lavorative spesso precarie, stagionalità e salari relativamente bassi rende il settore poco appetibile per molti lavoratori, soprattutto per i giovani. A complicare ulteriormente la questione è la crescente concorrenza da parte di altri settori, come la ristorazione e l'intrattenimento, che offrono condizioni più flessibili e remunerative. Per le PMI, l’impatto di questa carenza si traduce in una maggiore difficoltà nel mantenere standard di servizio elevati e nel soddisfare le aspettative dei clienti, con conseguente perdita di competitività.
La scarsezza di capitali e la necessità continua di investimenti
Uno dei punti critici per le PMI alberghiere è l’accesso ai capitali. Le strutture più piccole spesso non hanno le risorse finanziarie necessarie per effettuare gli investimenti costanti richiesti dal mercato. Rinnovare gli spazi, aggiornare le tecnologie, migliorare le offerte di servizi e adeguarsi alle normative di sicurezza e sostenibilità ambientale richiede ingenti investimenti. Tuttavia, la difficoltà di ottenere finanziamenti a condizioni favorevoli rappresenta un ostacolo per molti albergatori. Le banche, nel valutare la concessione di prestiti, adottano criteri molto stringenti, basandosi in larga parte sulla redditività storica e sulla solidità patrimoniale della struttura. Questo spesso esclude le piccole realtà che, pur avendo potenziale, non presentano un track record finanziario sufficientemente solido per ottenere crediti vantaggiosi.
La dipendenza dai finanziamenti esterni si scontra con la necessità di garantire rendimenti adeguati non solo all'attività alberghiera in sé, ma anche al valore dell'immobile o agli affitti da corrispondere ai proprietari. In un contesto di mercato sempre più competitivo e con margini di profitto ridotti, garantire un rendimento costante agli investitori diventa una sfida quasi impossibile per molte PMI.
Il peso del passaggio generazionale
Il settore alberghiero italiano è storicamente dominato da imprese familiari. Tuttavia, la gestione del passaggio generazionale rappresenta un’altra fonte di preoccupazione. La transizione da una generazione all’altra può essere problematica, specialmente quando le nuove generazioni non sono interessate a proseguire l’attività o non sono adeguatamente formate per farlo. Questo comporta spesso una perdita di know-how gestionale e operativo, con un impatto diretto sulla continuità e sulla performance dell’azienda. Inoltre, il passaggio generazionale comporta spesso costi significativi in termini di tassazione e riorganizzazione, che gravano ulteriormente sulla già fragile situazione finanziaria di molte piccole strutture alberghiere.
La valutazione bancaria e il peso dei rendimenti immobiliari
Le banche svolgono un ruolo fondamentale nella determinazione della sostenibilità finanziaria delle aziende alberghiere, soprattutto per quanto riguarda l'accesso al credito. Tuttavia, i criteri utilizzati dagli istituti di credito per valutare le richieste di finanziamento tendono a privilegiare le grandi strutture, penalizzando le PMI. Oltre alla redditività, le banche valutano il rischio di investimento considerando la solidità dell’immobile e la capacità dell'albergatore di garantire rendimenti stabili, elementi che sono spesso difficili da dimostrare per le piccole imprese che operano in un contesto di elevata incertezza economica.
Gli alti costi legati alla gestione e al mantenimento di un immobile, specialmente nelle aree turistiche di pregio, aggiungono ulteriore pressione sugli albergatori. Oltre a dover affrontare canoni d'affitto spesso elevati, devono garantire un rendimento adeguato sia all’attività che alla proprietà immobiliare, rendendo difficile mantenere un equilibrio tra sostenibilità finanziaria e qualità del servizio.
La domanda "conviene ancora fare l’albergatore in Italia?" non ha una risposta univoca. Mentre il potenziale del settore rimane elevato, soprattutto grazie all'attrattiva turistica del paese, le sfide da affrontare sono numerose e complesse. La capacità di implementare modelli organizzativi adeguati, reperire personale qualificato, ottenere capitali e gestire i costi immobiliari sono solo alcune delle problematiche che rendono la gestione di una PMI alberghiera particolarmente difficile. Le imprese familiari, che rappresentano la maggior parte del tessuto imprenditoriale del settore, si trovano a dover affrontare anche il delicato tema del passaggio generazionale, che spesso mette a rischio la continuità dell'azienda.
Alla luce di questi fattori, è chiaro che fare l’albergatore in Italia richiede non solo competenze imprenditoriali e capacità di adattamento, ma anche l’accesso a risorse economiche e organizzative che non sempre sono alla portata delle piccole strutture. Le PMI devono dunque ripensare il loro modello di business, investendo in innovazione e cercando di migliorare la loro competitività, pur in un contesto che non sempre agevola queste dinamiche.
Roberto Necci
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