06/10/2024 - 06/10/2026
Roma è di nuovo al centro dell'attenzione mondiale con l'imminente Giubileo, un evento che da sempre rappresenta una sfida immensa per la città e i suoi governanti. Il sindaco attuale, Roberto Gualtieri, si trova sotto una pressione straordinaria, ma la sua gestione, anziché dare speranza per un miglioramento, sembra costantemente alimentare le critiche.
Da mesi, giornali e opposizione non perdono occasione per attaccare l'operato di Gualtieri, spesso definendolo come un "disastro". È una definizione dura, che riecheggia anche quella usata in passato per l'ex sindaca Virginia Raggi, con una differenza: questa volta si tratta di un sindaco espressione della sinistra, in teoria ben più preparato a gestire una metropoli complessa come Roma.
Con il Giubileo alle porte, le aspettative erano alte. Si pensava che Roma potesse finalmente risolvere alcune delle sue annose criticità: dalla gestione del traffico alla raccolta dei rifiuti, fino alla sicurezza e all’accoglienza dei pellegrini. Tuttavia, i cantieri per le infrastrutture promesse procedono a rilento, e i servizi pubblici, lungi dal migliorare, continuano a peggiorare. Per chi vive nella Capitale, è difficile vedere segnali di quel rilancio che il Giubileo dovrebbe portare con sé.
Ma la vera questione che emerge da questo contesto è una domanda più ampia: Roma è governabile? Guidare una città con una popolazione di milioni di abitanti, su un territorio vastissimo, tra problemi strutturali e una burocrazia notoriamente complicata, è un’impresa che sembra oltrepassare le capacità dei politici italiani, a prescindere dal loro orientamento politico. Le altre grandi capitali europee, come Londra e Parigi, sembrano avere una marcia in più quando si tratta di gestire sfide complesse, mentre Roma continua a essere impantanata nei suoi problemi.
Prendiamo ad esempio la questione dei senzatetto: nonostante le promesse, la situazione è rimasta invariata, se non peggiorata. A Termini, la stazione centrale della città, ogni giorno decine di senzatetto cercano riparo in condizioni precarie, senza che l’amministrazione comunale offra soluzioni concrete. Quando i vigili hanno cercato di intervenire, lo hanno fatto con un approccio tanto tardivo quanto violento, scatenando reazioni indignate da parte dei cittadini e delle associazioni di volontariato.
In tutto questo, il Giubileo dovrebbe rappresentare un’occasione unica per rilanciare l’immagine di Roma. Ma si rischia che, invece di essere una vetrina per il mondo, la Capitale si presenti ancora una volta come un caotico insieme di problemi irrisolti. Certo, i pellegrini arriveranno comunque, attratti dal richiamo spirituale dell’evento. Ma il rischio è che, oltre alla fede, portino con sé anche una sensazione di delusione di fronte a una città che sembra incapace di prendersi cura di se stessa.
In definitiva, il Giubileo dovrebbe essere una festa, un momento di grazia. Ma finché Roma non sarà capace di risolvere le sue difficoltà più urgenti, resterà l’amara sensazione che il vero miracolo sarebbe vedere la città rinascere dalle sue ceneri. E purtroppo, questo miracolo appare ancora lontano.