14/09/2024 - 14/09/2026
In Italia e in Europa, alcune fazioni politiche promuovono quello che si potrebbe definire un "pensiero unico" su temi chiave come diversità, inclusione, ambiente e diritti sociali.
Spesso, queste iniziative, pur presentandosi come progressiste, sembrano strumentalizzare concetti importanti per distogliere l'attenzione dai problemi più reali e decisamente complessi.
Il Social Washing, termine di recente coniazione, è un esempio lampante di come si utilizzino temi sociali per migliorare la propria immagine pubblica senza apportare però cambiamenti sostanziali.
Analogamente al greenwashing, che manipola l’immagine di sostenibilità delle aziende, il social washing promuove inclusione e diversità in modo superficiale, utilizzando queste tematiche per raccogliere consenso politico o evitare critiche.
Qualcosa di molto simile al politicamente corretto su larga scala.
In molti casi, le politiche annunciate con grande enfasi mediatica su inclusione e diritti sono in realtà incomplete o mal implementate. Si assiste a un'enfasi retorica, ma con pochi risultati concreti.
Nel nostro Paese ad esempio alcune misure per la parità di genere e l'inclusione delle minoranze sono state largamente pubblicizzate, ma spesso non risolvono i problemi strutturali di disuguaglianza.
A livello europeo, progetti ambiziosi come il Green Deal includono temi sociali e ambientali, ma senza affrontare questioni di fondo come la precarizzazione del lavoro o il gap di sviluppo tra regioni.
Questa tendenza non è solo politica, ma viene ripresa anche nel mondo aziendale, dove alcune imprese utilizzano campagne pubblicitarie incentrate su temi sociali per posizionarsi sul mercato senza affrontare seriamente questioni come i diritti dei lavoratori o l’equità salariale, il rispetto dell'ambiente e l'impatto sociale del loro business.
Si crea così una narrazione superficiale che evita il confronto con i problemi più profondi, come l'aumento della disuguaglianza economica, il declino dei diritti civili, la precarizzazione del lavoro, la sicurezza.
La diffusione di queati temi tra cui diversità e inclusione sembra spesso finalizzata più a creare consenso che a risolvere problemi reali, spostando il dibattito politico su questioni secondarie e impedendo una riflessione critica e articolata sui problemi strutturali che affliggono l’Europa e l’Italia.