Ristoranti e turismo: un dibattito aperto sull'inquadramento giuridico e il PNRR

18/07/2024 - 18/07/2026

 

In Italia, quando si parla di "ristorante", si tende a pensare che tutte le attività ristorative siano uguali di fronte alla legge. Tuttavia, la realtà è ben diversa. Esiste una distinzione significativa tra i ristoranti situati all'interno degli alberghi e quelli indipendenti, con importanti implicazioni amministrative ed economiche. Questa differenza assume un peso ancora maggiore alla luce dei fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), destinati a stimolare l'economia post-Covid, che prevedono oltre 2,4 miliardi di euro per "progetti di investimento in turismo e cultura".

 

Ristoranti: imprese turistiche o di ristorazione?

 

La distinzione attuale vede i ristoranti all'interno degli alberghi classificati come imprese turistiche, mentre quelli indipendenti sono considerati semplicemente imprese di ristorazione. A prima vista, questa potrebbe sembrare una questione puramente amministrativa, ma la posta in gioco è ben più alta, soprattutto considerando i fondi del PNRR. La Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi (Fipe) sta lottando per far riconoscere anche i ristoranti non alberghieri come imprese legate al turismo, al fine di garantire loro pari accesso ai finanziamenti e alle agevolazioni.

 

La prospettiva europea

 

Roberto Calugi, direttore di Fipe, sottolinea come questa questione non sia esclusivamente italiana. In Europa, i ristoranti sono generalmente considerati imprese turistiche, senza distinzione tra quelli situati negli alberghi e quelli indipendenti. Questo conferisce ai ristoranti francesi, ad esempio, maggiori opportunità e facilitazioni rispetto ai loro omologhi italiani, nonostante possano avere caratteristiche molto simili.

 

Spesso si tende a considerare gli alberghi come strutture destinate principalmente ai turisti, mentre i ristoranti vengono visti come attività rivolte a tutti i consumatori, turisti o locali. Tuttavia, questa distinzione non riflette appieno la realtà italiana. Pensiamo a locali storici come Giolitti o Tassi a Roma, Gambrinus a Napoli, Caffè Quadri o Florian a Venezia, o Camparino a Milano: sono tutti punti di riferimento non solo per i residenti, ma anche per i turisti, rappresentando un elemento fondamentale dell'attrattiva del Belpaese.

 

La ristorazione come pilastro del turismo

 

Calugi afferma che il turismo è vitale per l'Italia e che la ristorazione è altrettanto cruciale per il turismo. La mancanza di omogeneità nelle categorie e l'esclusione dei ristoranti indipendenti dal comparto del turismo crea un disallineamento competitivo, sia a livello nazionale che europeo. Questo non solo penalizza i ristoratori italiani, ma impedisce anche una piena valorizzazione del patrimonio culinario italiano come attrazione turistica.

 

Il dibattito sull'inquadramento giuridico dei ristoranti rispetto alle imprese turistiche è tutt'altro che concluso. L'accesso ai fondi del PNRR rappresenta un'opportunità cruciale per il settore della ristorazione, che potrebbe beneficiare enormemente da un riconoscimento ufficiale come parte integrante dell'industria turistica. In un paese come l'Italia, dove il cibo è una componente essenziale dell'attrattiva turistica, garantire parità di trattamento ai ristoranti indipendenti è non solo una questione di equità, ma anche di strategia economica a lungo termine.

 

Roberto Necci

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