11/06/2024 - 11/06/2026
Negli ultimi anni, il settore alberghiero ha visto l'emergere di una dinamica preoccupante: la creazione di presunte figure professionali che molte aziende non possono realmente permettersi. Questo fenomeno, alimentato da entrambe le parti – aziende e lavoratori – sta causando incomprensioni e frustrazioni significative. Vediamo nel dettaglio le ragioni di questa problematica e le sue implicazioni.
La creazione di figure professionali e la realtà aziendale
In molte strutture alberghiere di piccole dimensioni, con un numero limitato di camere, è comune osservare la presenza di titoli altisonanti come "Direttore" o "Capo Ricevimento". Tuttavia, la realtà economica di queste aziende spesso non consente loro di sostenere il costo di tali figure, con il risultato che i detentori di questi ruoli devono spesso occuparsi anche di compiti operativi quotidiani.
La responsabilità delle aziende
Da un lato, le aziende devono essere realistiche su ciò che possono permettersi. In una struttura con trenta camere, è improbabile che ci sia spazio per una gerarchia dirigenziale complessa. Piuttosto che creare aspettative irrealistiche, sarebbe più sensato adattare le mansioni alle dimensioni e alle esigenze dell'azienda. Questo non solo eviterebbe frustrazioni future, ma garantirebbe anche una gestione più efficiente delle risorse umane e finanziarie.
La responsabilità dei professionisti
D'altra parte, i professionisti che accettano incarichi in queste aziende dovrebbero essere consapevoli delle limitazioni intrinseche a tali ruoli. Un serio professionista dovrebbe sapere a cosa va incontro quando entra a far parte di una piccola struttura alberghiera. Accettare una posizione dirigenziale in un'azienda di ridotte dimensioni significa, inevitabilmente, doversi adattare a svolgere anche mansioni operative.
Le regole del gioco nelle aziende stagionali
Nelle aziende stagionali, la situazione diventa ancora più evidente. Le figure professionali elevate, come la Direzione o la Direzione del ristorante, non possono esimersi dall'essere operative. In queste realtà, il coordinamento spesso passa in secondo piano rispetto alle necessità operative quotidiane. Le piccole SPA, ad esempio, difficilmente possono permettersi un organigramma completo che includa un "SPA Manager". Le dimensioni e la redditività di queste strutture non giustificano la presenza di figure dirigenziali complesse.
L'illusione del lavoro: un danno per tutti
Questa illusione del lavoro non è sana per nessuno. Alimenta aspettative irrealistiche sia nei dipendenti che nelle aziende, portando a incomprensioni e insoddisfazioni. Le aziende devono fare i conti con la realtà economica e strutturale, adattando le proprie richieste e titoli alle effettive possibilità. I professionisti, dal canto loro, devono essere consapevoli delle dinamiche del settore e delle caratteristiche delle aziende in cui scelgono di lavorare.
In conclusione, per superare l'illusione del lavoro è fondamentale una maggiore trasparenza e realismo da entrambe le parti. Solo così si potranno evitare incomprensioni e costruire un ambiente di lavoro più sereno e produttivo.
Roberto Necci
info@robertonecci.it
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