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Il turismo italiano secondo Flavio Briatore

15/12/2023 - 15/12/2025

 

Flavio Briatore, noto imprenditore e figura di spicco nel mondo degli affari, ha recentemente espresso critiche severe sullo stato del turismo in Italia. Le sue dichiarazioni, rilasciate durante il dibattito “Italia stupor mundi: alla scoperta della bellezza” organizzato da Fratelli d’Italia hanno suscitato un acceso dibattito sull’attuale situazione del turismo nel belpaese.

 

Briatore ha sollevato diversi punti critici, cominciando dalla necessità di introdurre l’insegnamento del turismo sin dalle scuole elementari, sottolineando l’importanza di questa industria come la più grande risorsa economica italiana. Tuttavia, ha evidenziato una serie di ostacoli che ostacolano gli investimenti nel settore, attribuendo la colpa a un sistema burocratico complesso e di fatto ostile alle imprese.

 

Ha denunciato la presenza di commissioni e enti che sembrano costituire una barriera all’apertura di nuove attività nel settore turistico; commissioni, enti ed uffici che chi svolge attività di impresa conosce, purtroppo, molto bene.

 

Briatore ha altresì sottolineato la necessità di migliorare l’esperienza dei visitatori e l’ospitalità offerta in Italia. Ha criticato aspramente la qualità degli alberghi nel paese, sostenendo che siano in uno stato deplorevole e non all’altezza delle aspettative dei turisti.

 

Il punto più controverso delle dichiarazioni di Briatore riguarda la percezione di un’attitudine diffusa a sfruttare e trarre vantaggio dai turisti, a scapito della loro esperienza e soddisfazione. Ha denunciato comportamenti scorretti da parte di operatori turistici e commercianti, affermando che tali pratiche danneggiano la reputazione del turismo italiano.

 

Il personaggio Briatore può suscitare sensazioni contrastanti ma da imprenditore da anni impegnato sul campo non mi sento di dissentire sulle sue dichiarazioni, del resto che l' Italia abbia un eccesso di burocrazia e che pratiche che possono rilanciare l'economia rimangano ferme al palo per la mancanza di un timbro o di un funzionario zelante non lo scopriamo certamente oggi. 

 

Quanto la qualità degli alberghi italiani, penso sia sufficiente far un giro per la penisola e vedere lo stato manutentivo di immobili alberghieri che per caratteristiche architettoniche e concezione edilizia sono almeno fermi al secolo scorso.

 

Ritardo imprenditoriale? Mancanza di innovazione? Scarsa cultura di impresa? Ognuno potrebbe aggiungere un tassello per arrivare alla motivazione, ma riguardo le soluzioni?

 

Fatemi sapere il vostro parere.

 

Roberto Necci

info@robertonecci.it 

 

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