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Booking.com paga 94 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate Italiana per controversia fiscale

10/11/2023 - 10/11/2025

Booking.com Bv, l'azienda olandese leader nel settore delle prenotazioni online, ha  pagato la somma di 94 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate italiana per risolvere una disputa fiscale legata alla mancata presentazione delle dichiarazioni IVA nel periodo compreso tra il 2013 e il 2021. Questa transazione ha evitato il sequestro dei beni della società.

 

La controversia è emersa inizialmente grazie all'operato della Guardia di Finanza di Chiavari, sotto la supervisione della Procura di Genova. L'indagine ha rivelato che Booking.com emetteva fatture per i servizi di intermediazione online forniti agli albergatori e agli affittacamere "inserzionisti", omettendo di addebitare l'IVA. Inoltre, la società applicava il meccanismo del reverse-charge a tutti i clienti italiani, indipendentemente dal loro status, trasferendo l'onere dell'IVA non al fornitore ma al cliente.

 

La Guardia di Finanza ha scoperto che Booking.com estendeva questo regime anche agli inserzionisti privi di partita IVA. In questi casi, la società non emetteva fatture con l'IVA italiana e trascurava di presentare le dichiarazioni IVA annuali per il periodo dal 2013 al 2021.

 

L'indagine condotta dalla Procura di Genova ha beneficiato del supporto documentale fornito dalle autorità giudiziarie olandesi dopo una riunione di coordinamento presso Eurojust nell'ottobre 2022. In risposta alle richieste dell'Agenzia delle Entrate italiana, Booking.com ha regolarizzato la situazione presentando la dichiarazione IVA per l'anno 2022, per un importo superiore a 19 milioni di euro.

 

La società ha inoltre adottato un nuovo modello organizzativo conforme alle normative fiscali italiane. In base a questo modello, se un albergatore non fornisce un numero di partita IVA o ne fornisce uno non valido per l'Unione Europea, Booking.com applicherà un'IVA del 22% alla fattura e si occuperà della dichiarazione e del pagamento dell'IVA in Italia per tutte le transazioni con privati non titolari di partita IVA.

 

Questa mossa rappresenta un passo significativo verso la conformità fiscale e la trasparenza da parte di Booking.com nel mercato italiano.

 

Roberto Necci

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