23/11/2022 - 23/11/2024
L' anno che si sta concludendo è stato decisamente l'anno dell ripresa, ovvero del ritorno alla normalità dopo due anni decisamente bui che rimarranno alla storia come i peggiori di sempre per l'industria alberghiera.
Un anno, il 2022, partito decisamente in sordina, causa Covid ed eventi bellici e che ha avuto modo riprendersi dal mese di Aprile per continuare con buone performance sino a tutto il mese di Ottobre.
Un anno decisamente anomalo, che ha avuto ottime performance, superiori alla stagione di riferimento 2019 ma solo successivamente al primo trimestre, con punte di eccezionalità, in termini occupazionali e sopratutto tariffari nei mesi di Settembre ed Ottobre.
Un anno quindi difficile da comprendere, troppo negativo il primo trimestre, troppo positivo quello che è accaduto nei mesi successivi.
I lettori di questo blog sono da sempre abituati ad analisi oggettive, utili per il supporto del momento decisionale, pertanto lungi dai facili entusiasmi analizzeremo oggettivamente la situazione.
Per molte aziende il 2022 sarà il terzo eservizio chiuso in perdita visto che i mesi dove si è consolidata la perdità non sono stati colmati dai mesi ad alta produttività; nel 2022 non vi è stata nessuna misura di reale sostegno per le aziende ed all'orizzonte non pochi sono i problemi che ci accingiamo ad affrontare e che ad oggi rendono piuttosto incerto il panorama per il 2023.
Vediamoli nel dettaglio.
1) L'inflazione, un tema che non affrontavamo da metà degli anni 80 e pertanto sconosciuto a molti manager o imprenditori. Gli enti rilevatori certificano una inflazione a due cifre; una inflazione che fa perdere il potere d'acquisto di imprese e consumatori. Come si affronta il problema inflattivo? Sicuramente si dovrà prevedere un aumento delle tariffe che copra l'inflazione, ma con una inflazione oltre il 10 % , di quanto aumentare i budget e di conseguenza le tariffe? Ove si coprisse almeno l'inflazione, il mercato sopporterebbe gli incrementi? Tutti dubbi a cui oggi è molto difficile rispondere.
2) Andamento della stagione, le incertezze ovviamente non mancano, Covid, conflitto Russo Ucraino che è sempre in agguato, incertezza economica, politica fiscale sia in Italia che nel resto del mondo.
3) Riapertura dei mercati, se da una parte alcuni mercati verso l'Italia sono ancora chiusi o di difficile accesso per via dei voli, dall'altra l'Italia ha beneficiato di assenza di destinazioni competitor di lungo raggio. Per un europeo ad esempio è stato difficile, se non impossibile, raggiungere le mete di lungo raggio ( pensiamo all'estremo oriente ) ed i paesi di prossimità una meta obbligata. L'Italia ha indubbiamente beneficiato di queste scelte di viaggio. Questa tendenza di alta occupazione e di clientela alto spendente si confermerà per il 2023?
4) Criticità con il mondo del credito, i bilanci segnati dalla pandemia avranno ripercussioni sull'accesso al credito da parte delle aziende ed i tassi di interesse possono rendere problematiche le politiche di sviluppo
Rimarrà fondamentale il ruolo della gestione aziendale che dovrà essere sofisticata al punto da poter contrastare sia continue incertezze del mercato che in grado di cogliere le opportunità, anche improvvise, che si affacceranno all'orizzonte.
Roberto Necci
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