La cessione del credito e la crisi di liquidità delle imprese

04/05/2022 - 04/05/2025

In questo periodo già particolarmente problematico per le imprese si sta aggiungendo un altro problema, di non facile soluzione, quello delle cessioni del credito visto che i principali operatori del sistema finanziario italiano, tra cui Banca Intesa, Unicredit, Cassa Depositi e Prestiti non accettano più nuove pratiche di sconto.

 

Pertanto le aziende che hanno preso lavori di ristrutturazione accettando come pagamento il bonus attribuito al cliente si trovano ora nelle condizioni di non poterlo scontare presso gli istituti bancari; l'unico operatore che acquista questi crediti è Poste Italiane ma acquistandolo direttamente dai beneficiari quindi non lasciando spazio per le aziende che lo hanno a loro volta ricevuto.

 

Ora è il Ministero del Tesoro a dover trovare una soluzione poichè a rischio ci sono moltissime imprese e l'enorme indotto generato dai relativi appalti; sostanzialmente va trovata una soluzione sia tecnica che legislativa che permetta alle banche di finanziare le operazioni di quanti hanno usato questo strumento.

 

Le ipotesi sul tavolo sono molte, anche proposte dall'associazionismo di categoria, dalla possibilità delle banche di cedere a loro volta i crediti ( e non scontarli solo fiscalmente ) senza l'iter attualmente previsto molto penalizzante visto che oggi sono obbligate a cedere il credito per due volte ad altri istituti di credito prima di cederlo ad una azienda che non sia appunto una banca o alla possibilità di frazionare il credito in tranche senza avere l'obbligo di mantenerne la durata ( 5 o 10 anni ).

 

Se non si trovasse una soluzione già dalle prossime ore molte aziende diventerebbero inadempinti ed alcuni cantieri rimarrebbero bloccati con tutto ciò che ne consegue.

 

Da segnalare tuttavia anche le parole dei Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi che nel manifestare la sua contrarietà al superbonus ha evidenziato come abbia fatto aumentare i prezzi e non abbia lasciato margine alla contrattazione privata.

 

E' certo che al Ministero del Tesoro le scrivanie dei dirigenti saranno bollenti in queste ore visto che una soluzione va trovata e molto rapidamente.

 

Roberto Necci

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